Ipocondria
Un termine molto utilizzato in questo periodo, a indicare un’elevata mole di ansietà in relazione all’idea di andare incontro a malattie (patofobia) o di averne già (ipocondria). Ad esempio, molti sintomi di pertinenza psichica (neurologica) simulano taluni sintomi tipici dell’epidemia in corso (cefalea, dispnea, ecc…). E il primo pensiero è l’idea di essersi ammalati, aggravata da pensieri terrorizzanti di morte.
Si tratta di un sintomo, un segnalatore in questo caso complesso perché da un lato frena, paralizza, blocca dal rimuginio paranoide che viene riconosciuto dal cervello come troppo distante da un buon esame di realtà: un bel respiro di naso e di pancia, un contatto visivo e fisico con gli elementi del reale, la creazione forzata di un pensiero piacevole sono forzature comportamentali che ci possono aiutare. Insomma riprendere subito contatto con la realtà.
Dall’altro lato questo sintomo indica immediatamente un eccesso di controllo, la paura di perdere il controllo sull’esistenziale, e di andare incontro ad alcune delle nostre angosce più radicate: la paura del morire, della separazione dai nostri cari, di percepire improvvisamente il nostro stato di assoluta fragilità ecc. Paure assolute e necessarie poiché, se ci pensiamo, ci appartengono e fanno parte del nostro corso di vita. L’invito dell’ipocondria sembra proprio quello di contemplare queste possibilità, e di accogliere internamente tutto ciò che può fuoriuscire dal nostro range di controllo. E lo possiamo almeno in parte fare tramite un buon lavoro giorno dopo giorno su di noi, magari guidati da un analista, che tutto sommato di questo si occupa: affrontare le nostre angosce più radicate ed inconsapevoli.
In sintesi il sintomo ipocondriaco ci frena da uno stato di eccitamento, e ci invita ad “ammalarci”: non fisicamente, ma psicologicamente: laddove ammalarsi psicologicamente significa accogliere il nostro stato di fragilità più intimo, quello più vicino al nostro significato personale di morte.
L’ipocondria ci invita a morire dunque…per rinascere.