Liberi di abbracciarci…
Restiamo nella smaniosa attesa di una liberazione dai vincoli di una quarantena protettiva e non voluta…laddove il grido più accomunante sembra essere: “liberi di abbracciarci”!
Certo, è la simbologia del rapporto umano che sovrasta e ci accomuna, più volte ne abbiamo trattato e ne abbiamo valutato l’importanza biologica/sociale.
Ma vorrei proporre un quesito provocatorio: perché liberi di abbracciarci?
L’abbraccio è di certo il momento elevato di condivisone di due esperienze emotive e di due identità, che si fondono nel pathos di un momento consolatorio e di compenetrazione, e poi tornano nelle rispettive nicchie identitarie.
È l’attimo intenso della creazione.
Oppure l’abbraccio diventa fusione inestricabile, confusionaria, a volte asfittica e può imprigionare più che liberare.
Un’alcova colma di simbiosi, di dominio, di annullamento magico del passato: un esorcismo totalmente fasullo.
Allora l’entusiasmo condivisibile per il ritorno all’abbraccio dovrebbe essere accompagnato da una consapevolezza dell’abbraccio che rappresenta, insieme alla potenza dell’entusiasmo, il culmine di un progetto di legame.
Il distanziamento forse dovrebbe insegnarci questo: a saper calibrare le giuste distanze.
Altrimenti l’abbraccio diventa il luogo mascherato di nuove nevrosi.
Non a caso, in questo periodo che ci avvicina alla ripartenza, molte persone patiscono sintomatologie che non riguardano (solo) il patimento stesso della quarantena, ma anche in buona parte il monito per la ripartenza: il sintomo come sempre allerta, e in questo caso allerta che lo slancio vitale verso il legame (legame con l’Altro, legame con la realtà, legame con il lavoro ecc.) deve essere accompagnato da nuove e maturate consapevolezze.
Altrimenti diventa uno slancio accelerato che tutto confonde e nulla genera, se non illusioni affettive generatrici di un neo-cristianesimo post-apocalittico: insomma una bolla di illusione priva di contenuti e di un reale senso esperito del legame.
Torneremo di certo presto liberi di abbracciarci, certo, ed è magnifico.
E se tornassimo anche Consapevoli di Abbracciarci?